Ma con WhatsApp si può fare lead generation?

In questo articolo...

Lead Generation. Per gli allergici agli inglesismi “generazione di contatti”. Possibilmente “in target” per farli diventare clienti.

Ovvero.

“Il Tema” con la T maiuscola del marketing del 2020. Ciò che tutti, io compreso, cerchiamo senza sosta.

“Gira, ma col tuo WhatsApp Marketing Professionale si può fare lead generation?”

E’ una delle domande classiche che mi vengono rivolte. E la mia risposta è no. Anzi sì.

“No. Anzi, sì?”

La prima risposta che verrebbe spontanea sarebbe: NO. Basandosi WhatsApp sul possesso del numero di telefono altrui, come posso contattare un tizio, se non lo conosco ancora e ovviamente non ne detengo il numero di telefono? Buona domanda. E ardua la risposta.

Però senti qua in cosa WhatsApp può esserti utile in fase di “lead generation”.

2 idee. ??

? 1) Click to chat da ADS social verso Canale WhatsApp

Solitamente posso supporre che tu ricerchi clienti facendo delle ADS (facebook, instagram, linkedin) con obiettivo “traffico” e poi veicoli gli auspicati click ad una tua landing page… oppure lavori con obiettivo “messaggi” e gli agganci qualche BOT tipo ChatFuel o ManyChat per automatizzare un bel tratto, probabilmente decisivo, del percorso del cliente, altrimenti detto customer journey.

Tutto corretto, tutto giusto. Ma adesso usciamo dal conformismo digitale imperante e facciamo una cosa diversa.

Mettendo a punto un sistema di WhatsApp Marketing Professionale, possiamo fare delle ADS con obiettivo traffico e lì, anzichè metterci l’url alla tua landing, potremmo impostare un url che attiva un click-to-chat che veicolerà il nostro prospekt dal social in cui si trova a WhatsApp, con apertura automatizzata della chat sul numero WhatsApp del nostro brand.

Ah – dirai tu – ma guarda che su Facebook c’è già la funzionalità “Contatta tramite WhatsApp” nel Business Managercon tanto di pulsante con logo di WhatsApp!

Vero! Però se il cliente clicca su quel pulsante cosa succede? Che si gli si apre WhatsApp con messaggio vuoto e il cursore che lampeggia. “Sta a lui” (o a lei) farci una domanda o dirci qualcosa. Per me lì ti si pianta il 90% della gente!

Noi invece, dopo il click sulla ADS gli facciamo aprire WhatsApp e gli facciamo trovare un messaggio pre-determinato solo da inviare del tipo… INVIA QUESTO MESSAGGIO ADESSO PER RICEVERE LA PROMO

A questo punto il nostro prospekt, se tutto va bene, invia il messaggio.

(non sempre va bene, qualcuno rimane stranito dal “salto” da un ecosistema social a WhatsApp e si pianta: nel copy pre-avvertirlo del salto può essere una buona idea)

Sicuramente qui avremo percentuali immensamente più altre rispetto ad una chat che si apre e poi aspetta che l’utente faccia qualcosa. ?

Il blocco semantico INVIA QUESTO MESSAGGIO ADESSO PER RICEVERE LA PROMO nel chatbot lo avermo impostato come “blocco semantico” che attiva una risposta e la chat con autoresponder sarà avviata.

Potremo inviargli il coupon promesso in JPG, magari un vocale, una clippina, chiedergli il nome. Creare una vera conversazione automatizzata. Ma soprattutto: chiedergli di SALVARE IL NOSTRO NUMERO.

Senza colpo ferire, con una procedura automatizzata, avremo recuperato un numero di telefono, ci avremo agganciato un nome e con un coupon lo avremo invitato ad un acquisto. Meglio di così?

? 2) Lead Generation indiretta per referral (o passaparola)

Già, il passaparola. Ti sembra banale, vero?

Eppure quando un cliente si trova bene in un Servizio Clienti WhatsApp sulla sua chat preferita… un servizio attento, che lo coccola, che lo chiama per nome, che non ci mette mezza giornata a reagire ad una sollecitazione, che gli evita telefonate, mail o atroci form di richiesta contatto con drammatici tickets, non sarà propenso a parlare bene di quell’azienda (di quel professionista, di quel negozio, di quella associazione) che segue in modo così favolosa il proprio pubblico? L’esperienza mi insegna: se lavori bene, il tuo pubblico comincia a lievitare naturalmente!

Io i primi 9 clienti del WhatsApp Marketing Professionale li ho visti arrivare da WhatsBasket, il mio “case-study vivente” con cui tutto è cominciato. Appassionati di basket di Forlì, iscritti al mio servizio, ne toccavano – ne toccano tutt’ora – la bontà con mano, fino a pensare che sarebbe potuta essere buona idea per i loro business. Mi hanno contattato e tutto è cominciato. Più referral di così?!

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