Nike ci insegna come NON si deve fare il WhatsApp Marketing

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E’ questo l’asciutto copy che Nike Italia, in una landing dedicata e pesantemente sponsorizzata a livello social, presenta il servizio WhatsApp Shopping Chat. Una sorta di shopping su WhatsApp, proposto – per ora per il periodo natalizio – sul territorio dell’Area Metropolitana di Milano dal colosso dello sportswear americano.

Io, pur abitando a 300 km, per deformazione professionale decido di fare l’esperienza, simulo di abitare sui Navigli e provo.

Pessima esperienza

Si comincia male. La Landing di Nike propone infatti un QR Code. Sul web. Ha senso? Neanche un po’. Ma sono motivatissimo: e allora sai che faccio? Vado a visualizzare la landing sul computer e inquadro il QR Code dall’iPhone (bello eh?).

A quel punto entro in un’altra landing, identica a quella prima ma questa volta al posto del QR Code c’è un civile link al click-to-chat su WhatsApp: evviva.

Alle ore 10:23 del mattino (occhio agli orari, eh) sono dentro al canale WhatsApp della Nike. Si è aperta una chat in cui non ho alcuna chiamata all’azione. Hai presente il classico “foglio bianco” del “testo libero”, quell’incubo in cui non sai che cacchio scrivere risalente ai tempi delle medie? Ecco, una cosa così.

Vinco la timidezza e scrivo semplicemente la parola “ciao”, così, giusto per buona educazione… ma tutto tace, nemmeno un auto-risponditore a fare gli onori di casa.

E dire che nel marketing moderno un chatbot non di nega a nessuno!

Poco meno di un’ora dopo il mio ingresso (11:04) da Nike Italia ancora nessun cenno di vita:

Abbastanza esterrefatto, ma sempre in attesa di qualcuno che si faccia vivo dal pianeta Nike, traffico su WhatsApp e scopro che il numero di questa WhatsApp Shopping Chat poggia su WhatsApp e non su WhatsApp Business (!): quindi niente catalogo, niente indirizzo dello store, niente orari… niente di niente!

Ma attenzione attenzione! Ore 11:51. Ad esattamente un’ora e mezza dal mio timido “ciao”, un impersonale muro di testo pressoché illeggibile da qualunque bipede italiano fa irruzione nel mio telefono:

Ok.

E dire che quando il mio amico Stefano Pisoni mi aveva fatto notare questa iniziativa di Nike, mi ero illuso che entrando in chat con Nike sarei stato catapultato in una dimensione tridimensionale e futuristica, scoprendo un utilizzo super-mega spinto del Marketing Conversazionale e di WhatsApp, cose in grado di ispirarmi verso nuovi orizzonti!

E invece… invece mi sa proprio che in Nike Italia abbiano bisogno di WhatsAdvanced: per caso consci qualcuno là dentro? ?


Salvando il solo aspetto concettuale, quello che vede un brand multinazionale planetario valutare WhatsApp per calarlo su un mercato di prossimità locale (l’idea è ottima, è l’esecuzione ad essere terribile), direi che la WhatsApp Shopping Chat di Nike ci è utile perchè ci offre 5 fantastici spunti sul COME NON FARE un WhatsApp Marketing:

1) Se fai – o tenti di fare – WhatsApp Marketing, fallo con WhatsApp Business.

2) Sul web il QR Code non ha il minimo senso. Dato che il 90% delle navigazioni avviene da smartphone, se mi dai un QR Code da inquadrare e il QR Code è nel display, come diamine faccio a inquadrarlo, porcaccia la miseriaccia? Il QR code va bene, anzi benissimo, ma solo sul cartaceo (depliants, cataloghi, bigliettini da visita, stampato vicino al registratore di cassa).

2 bis, non c’entra niente ma la scrivo) L’unica cosa forse peggiore del QR Code online è “Scrivici sul WhatsApp al 335/4422…”. Credi davvero che qualcuno si prenderà la briga di “creare un nuovo contatto” e salvarti nel suo telefono prima ancora di aver creato una relazione con te?

3) Il click-to-chat, una volta che proietta l’utente su WhatsApp deve contenere un invito all’azione. E’ possibile impostare un click-to-chat che pre-imposta un messaggio per l’utente solo da inviare, perfetto per fargli rompere il ghiaccio e avviare la conversazione. Se mi fai entrare in WhatsApp e io devo cominciare a scrivere non si sa bene cosa, mi pianto.

4) Qualora lo sciagurato cliente scriva qualcosa, che almeno gli risponda un auto-responder che, in caso di tua assenza, lavori per te e “prenda tempo” intanto che tu ti dai una mossa. Invitare qualcuno in casa tua senza dirgli perlomeno “buongiorno” non è il massimo. Io l’auto-responder nativo di WhatsApp lo gradisco poco (ne preferisco uno esterno per Android) ma se proprio non dei avere nulla, mettici quello.

5) Se scegli di giocare la partita di WhatsApp e rispondi dopo un’ora e mezza (non nel cuore della notte, ma nel cuore di un sabato mattina)… la sai una cosa? IL WHATSAPP MARKETING… SE DEVI FARLO COSI’, NON FARLO PER NIENTE.


Se invece ti interessa capire come fare (bene) sul tuo territorio (o sui territori dove è dislocata la tua azienda, se ti occupi di un brand multi-sede) un WhatsApp Marketing Professionale migliore di quello di Nike (ci vuol poco, tra l’altro), fidelizzando i tuoi Clienti e ingaggiandone di nuovi rigorosamente “in target”, vieni a dare un’occhiata a WhatsAdvanced e prenota una consulenza gratuita con me.

Esempi:

  • “WhatsApp per ristoranti”
  • “Cosa vuol dire WhatsApp API?”
  • “Perchè mi hanno bannato?”