C’è una novità decisamente interessante per chi utilizza (o sta pensando di utilizzare) WhatsApp in modalità API. A partire dal 1 giugno 2023 la “finestra di conversazione” all’interno della quale poter chattare gratuitamente coi propri clienti si allargherà, passando dalle attuali 24 a 72 ore.
Partiamo dal Principio: cos’è WhatsApp con API
WhatsApp API è un utilizzo di WhatsApp completamente differente da quello che si fa solitamente sul telefonino, attraverso WhatsApp Messenger (il cosiddetto WhatsApp “normale”) o WhatsApp Business. Si tratta di una soluzione che WhatsApp ha messo a punto pensando soprattutto ai business di taglio medio/grande, che gestiscono liste di decine di migliaia di clienti e/o necessitano di integrare WhatsApp alle proprie risorse digitali.
Per poter utilizzare un numero su WhatsApp API occorre “spostarlo” dal telefono ad una dashboard offerta da un BSP (Business Services Provider) di WhatsApp.
A.P.I. significa Application Programming Interface e, stante il fatto che WhatsApp non collabora direttamente con le aziende (salvo multinazionali dai fatturati enormi come Uber, Airbnb e pochissime altre realtà), i BSP non sono altro che le interfacce, gli intermediari che consentono alle aziende l’accesso a WhatsApp API.
A fronte di un sistema ufficiale, notevolmente stabile, con la possibilità di gestire volumi ingenti di conversazioni smistandole tra più “agenti”, oltre alla possibilità di disporre di funzionalità esclusive come chatbot, integrazioni ad altre risorse digitali ed i “pulsanti” interni alla chat per sollecitare con maggior efficacia le reazioni degli utenti, WhatsApp Business API funziona “a pagamento”.
Il modello di business di WhatsApp API solitamente prevede che l’azienda che si dota di WhatsApp API versi un importo (mensile o annuale) per l’utilizzo della piattaforma di interfaccia offerta dal BSP, oltre ad un costo basato sul numero di conversazioni gestite dalla piattaforma.
Attualmente sono alcune decine i BSP, ovvero le società riconosciute e autorizzate ufficialmente da WhatsApp che consentono di gestire la messaggistica dell’applicazione con un sistema assolutamente stabile e affidabile. Forse nelle tue navigazioni quotidiane sei incappato in nomi come Spoki, Messenger People, Charles, InfoBip, Wati, Twilio, MessageBird, Callbell, Landbot, Manychat… e molti altri. Sono tutti Provider BSP che propongono le rispettive dashboard per poter utilizzare WhatsApp con API.
Ciascuno di questi BSP ha un modello di pricing a sè stante e dashboard con specifiche caratteristiche.
Se stai pensando di utilizzare WhatsApp Business API e vuoi essere guidato alla scelta del BSP più adatto a te, clicca qui e parliamone direttamente su WhatsApp.
Cosa sono una Conversazione e una “finestra” per WhatsApp API
Chiarito cos’è WhatsApp API, parliamo delle Conversazioni, che sono l’elemento “centrale” di questo ecosistema.
Cominciamo col dire cosa non è una conversazione per WhatsApp API. Una conversazione non è il semplice invio di un messaggio, quello a cui saremmo portati a pensare riferendoci al classico “invio di un SMS”.
Una conversazione – del resto lo dice la parola – è una circostanza in cui un’azienda e, tipicamente, un suo cliente, entrano in contatto su WhatsApp dando vita ad uno scambio di messaggi.
L’azienda scrive su WhatsApp attraverso WhatsApp API ad un cliente inviandogli un template message e il cliente risposte? Conversazione (e relativa “finestra”) aperta.
Il cliente scrive su WhatsApp all’azienda e l’azienda risponde? Conversazione (e relativa “finestra”) aperta.
Le finestre di conversazione su WhatsApp API consentono alle aziende di chattare “liberamente” (e senza addebiti) coi propri clienti entro un periodo di 24 ore dall’ultima interazione generata dal cliente.
Trascorse le 24 ore dall’ultima interazione dell’utente con l’azienda, la finestra di conversazione si chiude e l’azienda non può più scrivere all’utente, se non utilizzando template message pre-approvati da WhatsApp (a pagamento) o in risposta ad una nuova interazione generata dal cliente.
È importante notare che le finestre di conversazione, oggi di 24 ore, si applichino solo alle conversazioni iniziate dagli utenti e non alle conversazioni iniziate dalle aziende. In altre parole, se un’azienda invia pro-attivamente un template message a pagamento ma l’utente destinatario non reagisce interagendo e “aprendo” un dialogo, la conversazione non può dirsi aperta e di fatto non vi è “finestra”.
Dal 1 giugno 2023 la finestra diventa di 72 ore
Il lasso di tempo in cui vi è libertà di chat tra azienda e cliente è oggi di 24 ore. La novità è che dal 1 giugno 2023 sarà estesa a 72 ore. Quindi l’azienda avrà la possibilità di “stare in linea” su WhatsApp coi propri clienti con maggior libertà d’azione, soprattutto in termini temporali.
Questa novità risulterà particolarmente apprezzata dalle realtà che non presidiano le chat in entrata su WhatsApp API nei giorni festivi. Oggi, se un cliente scrive ad un’azienda alle 10:00 del sabato mattina, l’azienda che prende visione del messaggio lunedì mattina (quindi ben oltre le 24 ore di “finestra”) non riesce tecnicamente a poter rispondere su WhatsApp al cliente.
Dopo questa novità delle 72 ore, la situazione sopra illustrata vedrà l’azienda in grado di rispondere al cliente utilizzando tranquillamente WhatsApp Business API… ben oltre il termine del weekend.