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WhatsApp con API. Guida ai software per fare Marketing in chat

In questo articolo...

WhatsApp con API ufficiali. Di cosa si tratta? In breve di un uso “business” riconosciuto dall’azienda WhatsApp che ti consente di sfruttare le chat in modo evoluto e su larga scala.

La diffusione capillare, i tassi di apertura al 98%, la gratuità, la semplicità d’uso… i vantaggi di WhatsApp ormai sono talmente noti che non occorre convincere nessuno dell’efficacia di questa applicazione.

Tuttavia, dal nostro avamposto di specialisti di WhatsApp (siamo “verticali” su questo strumento dal 2018!), ci siamo accorti che c’è ancora molta confusione su come la famosa applicazione dalle spunte blu debba essere usata per il marketing.

Ad aumentare il caos su questo tema c’è stata la proliferazione, negli ultimi mesi, di annunci pubblicitari online che offrono questo servizio: probabilmente è capitato anche a te di vedere qualche post su Facebook o Instagram che parla di WhatsApp automatico o di un utilizzo Business di questo strumento.

Sto parlando di aziende come Charles, Spoki, Callbell, Messenger People e diversi altri… si tratta di software di invio che propongono soluzioni legate a WhatsApp: il termine preciso per definire questi operatori è Business Provider API. Potresti anche aver sentito parlare più semplicemente di “WhatsApp con API”: si tratta della stessa cosa, cioè in estrema sintesi di un utilizzo “ufficiale” di WhatsApp.

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Orientarsi tra queste proposte, va detto, non è esattamente semplice perché tutte fanno leva (giustamente) sull’efficacia di WhatsApp ma nessuno di questi Provider spiega con chiarezza i PRO e i CONTRO delle proprie soluzioni.

E’ fondamentale precisare che, rispetto a queste aziende, noi di WhatsAdvanced

  1. NON siamo in concorrenza con loro: qui ci occupiamo soprattutto di consulenza: il WhatsApp Marketing è 70% strategia e 30% azioni di invio.
  1. Non siamo a favore né contro i Business Provider: anzi quando è il caso “guidiamo” le aziende nostre clienti verso la scelta del Provider più adatto alle loro esigenze. Attualmente siamo Partner ufficiali di Spoki, che è l’azienda leader in Italia su questo servizio.

Chiarito questo, nelle prossime righe ti aiuterò a capire qualcosa di più.

Ti spiegherò nel dettaglio, ma anche nel modo più semplice possibile:

  • Cosa sono e come funzionano questi software
  • Cosa fanno concretamente
  • Quali sono i vantaggi di utilizzarli
  • …e anche gli svantaggi
  • Quali possono essere le differenze tra l’uno e l’altro (No, NON sono tutti uguali!)
  • Cercherò di aiutarti a capire se WhatsApp con API è o meno la soluzione che fa per te

La cosa più importante che dovrai comprendere, infatti, è proprio quest’ultima, cioè SE la soluzione di WhatsApp con API fa al caso tuo.

Qui a WhatsAdvanced abbiamo svolto una ricerca interna analizzando le caratteristiche, i settori, la strutturazione di oltre 2000 aziende. E’ risultato che, secondo le nostre valutazioni, solo il 24% dei Business presi in considerazione ha le caratteristiche per trarre un significativo vantaggio da questa specifica modalità di utilizzo di WhatsApp.

Ti sembra una percentuale troppo bassa? Continua a leggere e potrai valutare tu stesso: sono convinto che alla fine dell’articolo tutto ti sarà molto più chiaro.

WhatsApp API. Cos'è

Software Ufficiali WhatsApp API: che cosa sono

Di cosa si tratta in concreto? A.P.I. significa Application Programming Interface, e in gergo informatico presuppone il collegamento automatizzato tra due applicazioni: nella fattispecie, tra i tuoi sistemi digitali e WhatsApp, che potrai integrare nel tuo marketing in modo “ufficiale e certificato”.

Prima di proseguire devo ricorrere ad un’ulteriore precisazione: WhatsApp non collabora direttamente con le aziende. O meglio lo fa, ma solo in casi eccezionali, interagendo con multinazionali dai fatturati enormi (Uber, Airbnb, e pochissime altre realtà).

Se la tua è un’azienda “normale” per dotarti di WhatsApp con API dovrai necessariamente rivolgerti ad un intermediario che faccia “da ponte” tra te e WhatsApp. Questi intermediari sono appunto i Business Provider. Ne esistono alcune decine e sono delle società riconosciute e autorizzate ufficialmente da WhatsApp che ti consentono di gestire la messaggistica dell’applicazione con un sistema assolutamente stabile e affidabile.

I vantaggi – WhatsApp API, cosa ci puoi fare

Ecco i principali vantaggi di questa soluzione:

Risponditori + pulsanti = chatbot di WhatsApp API

Usare WhatsApp con API consente numerose possibilità evolute. Una delle più importanti prevede l’utilizzo di automazioni già interne al programma: per esempio puoi utilizzare degli autorisponditori che leggono una parola (o una porzione di testo) e inviano una risposta coerente.

Un’altra funzionalità utile consiste nella possibilità di creare dei pulsanti di risposta che facilitano la conversazione:

  • Ti interessa ricevere la nostra mini-guida in PDF?” > “Sì” – “No”
  • “Vuoi saperne di più? Clicca sul pulsante qui sotto e scopri tutti i dettagli” > link nel pulsante ad una pagina sul web

Come potrai facilmente immaginare, consentire al destinatario di esprimersi con un solo tocco aumenta fortemente le interazioni.

In base ai comportamenti dell’utente, si possono poi mandare ulteriori messaggi, generando in tal modo veri e propri flussi di conversazione: si tratta in sostanza di chatbot automatici a tutti gli effetti.

L’efficacia e la praticità di queste soluzioni, che lavorano 24 su 24 al posto tuo, è innegabile. Certo, abusare delle automazioni nuoce a quella sensazione di cura e di intimità che a nostro avviso occorre sempre dare ai clienti, ma è anche vero che gestire one-to-one migliaia di chat è, pur con le più nobili intenzioni, impensabile. La chiave, come sempre, consiste nel trovare il corretto equilibrio.

Funzionalità multi agente in WhatsApp API

Se disponi di un reparto marketing o di personale addetto alla Customer Care, puoi sfruttare un’altra importante funzionalità delle API, cioè quella che consente a più operatori di agire sulla piattaforma nello stesso momento.

Non solo si possono creare vari account collegati allo stesso numero WhatsApp (a seconda del Business Provider e del piano commerciale scelto) ma si possono anche assegnare le varie chat a differenti operatori in base alle necessità: per esempio potrai smistare le comunicazioni ai vari reparti (amministrazione, logistica, commerciale, etc…) in base alle richieste, così da creare i presupposti per far dialogare i tuoi clienti con gli interlocutori di volta in volta più appropriati.

In molti casi si può anche scegliere se gestire manualmente l’assegnazione della chat o automatizzare i messaggi in entrata sulla base di una o più parole chiave: per esempio si può “insegnare” al sistema che se un messaggio in entrata contiene la parola fattura andrà assegnato automaticamente alla persona che si occupa della contabilità; oppure in presenza della parola preventivo si può coinvolgere una figura commerciale.

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WhatsApp API: perfetto per invii massivi

Una lista clienti con migliaia di anagrafiche presuppone la necessità di ricorrere ad invii massivi. Con le API puoi mandare messaggi multipli personalizzati (grazie ai campi variabili puoi, per esempio, salutare ciascun destinatario chiamandolo per nome), segmentati (in base alla tua organizzazione interna), programmabili e con 100% di delivery.

Ti ricordo che parliamo di uno strumento che è in mano al 90% degli italiani e i cui messaggi vengono aperti al 98%. Questa versione di WhatsApp ti consente di avere tutti i vantaggi che avresti con un software di invio massivo con tre ulteriori benefici:

  • Usabilità più spiccata (perlomeno rispetto ai software più “basici”)
  • Rischio di ban molto contenuto (a meno di attività totalmente scriteriate)
  • Invio simultaneo (migliaia di messaggi che partono nello stesso istante)

Insomma siamo al TOP delle possibilità del marketing conversazionale: se a queste caratteristiche di base aggiungi la cura del messaggio (copy, allegati, formattazioni, contenuti, etc…) avrai in mano un’autentica bomba.

Misurabilità: le KPI con WhatsApp API

Il grande fisico inglese William Kelvin amava dire: “se non si può misurare qualcosa, non si può migliorarla”. Da questo punto di vista le API ti vengono decisamente incontro.

Rispetto al semplice utilizzo di WhatsApp Business, o anche a quello dei software di invio, le API ti consentono infatti di monitorare i risultati degli invii su WhatsApp. Con opportune KPI (Key Performance Indicator, ovvero numeri che ti raccontano come stanno funzionando i tuoi invii) potrai capire quali campagne funzionano in modo ottimale e quali invece risultano meno incisive; quali messaggi attivano interazioni e quali no.

Si tratta ovviamente di informazioni preziose che ti aiuteranno a capire l’efficacia dei tuoi messaggi e a perfezionare le tue strategie di marketing.

Con WhatsApp API sei maggiormente al riparo dal Ban

Agire tramite una versione ufficiale di WhatsApp riduce il rischio del ban.

Come “filosofia di marketing” qui a WhatsAdvanced predichiamo sempre un utilizzo impeccabile e consapevole di WhatsApp: teniamo molto alla cura di tutti gli aspetti del marketing conversazionale, dal copy alla segmentazione, dal salvataggio del numero alla frequenza di invio. Soprattutto è VIETATO SPAMMARE.

Tuttavia, se sei portato per una comunicazione un po’ spinta (e magari intendi rivolgerti a contatti “freddi”, cioè persone che probabilmente non hanno il tuo numero salvato in rubrica) le API sono sostanzialmente l’unica possibilità che hai di usare WhatsApp senza essere correre il serissimo rischio d’esser bannato in poche ore.

WhatsApp API. Pro e contro

I contro di WhatsApp API

Intraprendere la strada delle API è una scelta che prevede una serie di passaggi non esattamente banali. Per tale ragione, prima di procedere in questa direzione è cruciale considerare con attenzione, oltre ai benefici, anche cosa si perde nell’adozione di questa strategia. Anzitutto devi sapere che non potrai più utilizzare alcune delle funzionalità tipiche di WhatsApp. Fra queste:

  • Le chiamate e le videochiamate
  • I messaggi vocali
  • Gli aggiornamenti di Stato
  • I Gruppi
  • Le Liste Broadcast
  • Il catalogo prodotti (nella versione di WhatsApp Business)

Ci sono ulteriori aspetti ben più rilevanti da considerare, come i costi di invio singolo (ebbene sì, si deve metter mano al portafogli per spedir messaggi!), la rinuncia alla versione telefonica “classica” dell’applicazione, le limitazioni sugli invii pro-attivi e, più in generale, una gestione meno semplice ed immediata dello strumento. Andiamo ad approfondire ognuno di questi aspetti..

Con WhatsApp API si pagano i singoli invii di messaggi (o meglio, le conversazioni)

Sottoscrivere un abbonamento con un Business Provider ha un costo ricorrente. Alla fee di attivazione dell’account e al canone di utilizzo mensile o annuale (alcuni Business Provider prevedono l’uno, l’altro o entrambi) si sommano poi i costi delle conversazioni. Usando le API infatti si esce dal regime di gratuità tipico di WhatsApp: ogni singola conversazione ha un costo.

WhatsApp prevede delle tariffe ufficiali che cambiano a seconda del tipo di avvio della conversazione (se è iniziata da te o se hai risposto a un messaggio che hai ricevuto). Per l’Italia oggi sono le seguenti:

  • Conversazione avviata da messaggio proattivo: € 0,0532
  • Conversazione avviata da messaggio di risposta: € 0,0319

Il concetto di “conversazione” in WhatsApp API

Cosa si intende precisamente con “conversazione”? Si intende lo scambio di messaggi che intercorre tra te (il tuo account WhatsApp API) e un altro contatto. Si ritiene avviata dopo il tuo primo invio (proattivo o in risposta) e conclusa dopo 24 ore “di silenzio” dall’invio del tuo ultimo messaggio.

Se tu per primo scrivi a un cliente e lui risponde, in quel preciso momento si avvia una conversazione.
Se un cliente scrive alla tua azienda e tu rispondi, in quel preciso momento si avvia una conversazione.

Questa conversazione potrà poi proseguire a oltranza nelle ore successive ed essere composta da uno o mille messaggi. Sarà sempre UNA conversazione finché non trascorreranno 24 ore senza messaggi dopo il tuo ultimo invio.

Dopo 24 ore e un minuto di mancata comunicazione, un eventuale nuovo messaggio in uscita verso lo stesso utente sarà conteggiato come una nuova conversazione.

Il calcolo dei costi, tuttavia, non può basarsi unicamente sulle tariffe ufficiali di WhatsApp poiché ogni Provider ha le proprie politiche di pricing. Ci sono Business Provider che…

  • Applicano un ricarico (mark-up) su ogni singola conversazione
  • Prevedono un costo per l’accensione dell’abbonamento a cui sommano i costi delle singole conversazioni senza ricarichi
  • Non prevedono costi di abbonamento ma propongono piani tariffari mensili basati su pacchetti di conversazioni (da 1.000, 5.000, 10.000 e così via…)
  • Offrono una soluzione mista, con una quota di invii inclusi nell’abbonamento mensile e una tariffa unitaria per i messaggi extra.
  • Applicano tariffe più basse MA calcolate sui singoli messaggi (e non sulle conversazioni)

Come vedi, orientarsi in questo scenario non è esattamente agevole. A seconda del tuo modello di Business e dei volumi di traffico che prevedi di sviluppare su WhatsApp, dovrai indagare nei siti dei vari Provider per scoprire quali piani tariffari sono preferibili nel tuo caso.

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Con WhatsApp API non usi più WhatsApp da telefono

WhatsApp nasce come applicazione telefonica. La versione con API, pensata appunto per le aziende, risponde invece all’esigenza di sviluppare la comunicazione sui grandi numeri. Per intraprendere la strada delle API occorre quindi cancellare l’account WhatsApp dal telefono e ripristinarlo sul computer.

Se scrivere a migliaia di clienti da un telefono è pressoché impossibile, è anche vero che per molti professionisti o imprenditori è difficile rinunciare all’idea e alla sensazione di controllo che deriva dal portarsi il marketing digitale in tasca.

Larga parte dei Business Provider offre una loro specifica App, che ti da quindi la possibilità di usare WhatsApp anche da telefono. Meglio di niente, ma abbiamo avuto per le mani queste app e ti possiamo dire che senz’altro, rispetto ad un utilizzo di WhatsApp “tradizionale”, si perdono la velocità e la semplicità che sono una delle prerogative vincenti della celebre app. Inoltre, come vedremo, non potrai più scrivere in modo totalmente libero e spontaneo ai tuoi contatti.

Con WhatsApp API non puoi scrivere quello che ti pare, quando ti pare

Uno degli elementi più stranianti per chi scopre il funzionamento di WhatsApp con API riguarda l’impossibilità di scrivere “quello che ti pare, a chi ti pare”. Già: pro-attivamente potrai mandare solamente messaggi pre-approvati da WhatsApp.

In altre parole potrai rispondere liberamente ai messaggi che ricevi, ma quando sarai tu a fare il primo invio, potrai utilizzare solo dei modelli prima proposti a WhatsApp, poi approvati (dopo verifica di pierno rispetto delle policies di WA) ed infine salvati nella dashboard del Business Service Provider. In gergo tecnico, quelli che ti ho appena descritto si chiamano template messages.

Se vuoi mandare una proposta commerciale a un gruppo di clienti, dovrai prima predisporre il messaggio, poi sottoporlo al sistema per l’approvazione, infine – a messaggio approvato – potrai procedere all’invio massivo. Nel caso ti interessi, puoi anche dare un’occhiata alla mia Guida alla creazione di un messaggio promozionale WhatsApp perfetto. 😉

Se vuoi approfondire questo specifico aspetti di WhatsApp con API puoi farlo leggendo l’articolo in cui spiego tutto quello che c’è da sapere sui template messages.

Complessità

La creazione delle automazioni, l’assegnazione delle chat o anche solo la predisposizione dei template messages sono funzionali a un marketing digitale evoluto. Non si può dire che questa gestione sia esattamente user friendly, specialmente se a occuparsene saranno persone prive di una base di competenze informatiche.

Se una delle chiavi del successo planetario di WhatsApp è la sua semplicità d’uso. Scegliere le API significa certamente intraprendere una strada un po’ più tortuosa: sia l’implementazione del sistema (dalla scelta del Business Provider “giusto” ai settaggi finali), sia l’uso quotidiano presentano un certo grado di complessità.

Credo sia giusto che tu sappia che se non hai padronanza con i cosiddetti software di integrazione (strumenti come Zapier, Pabbly, Integromat e simili…), o non hai internamente qualcuno che possa occuparsene, creare delle automazioni risulterà praticamente impossibile.

Zero strategia

Questo specifico aspetto non è un difetto intrinseco dei Business Provider API. Tuttavia è qualcosa da considerare attentamente, perché la partita del WhatsApp Marketing si gioca su equilibri delicati tra automazione e intervento umano, tra l’utilità di attivare una comunicazione efficace e la necessità di non essere invadenti. Qui a WhatsAdvanced ci ripetiamo sempre che un buon progetto di WhatsApp Marketing è composto al 70% di strategia e comprensione dello strumento e al 30% dagli invii dei messaggi.

Da questo punto di vista i software di per sé sono strumenti neutri. Possono farti svoltare il marketing o infastidire i tuoi destinatari a seconda di come sviluppi la tua comunicazione: nessun Business Provider ti dirà come segmentare la tua utenza, come creare un Piano Editoriale, quale Call to Action può risultare più efficace, come usare gli allegati etc… Sarebbe come chiedere a chi ti ha venduto una padella di aiutarti a preparare un risotto ai frutti di mare.

Come scegliere il Business provider

I Business Provider WhatsApp. Che differenze ci sono tra di loro

Cominciamo col dire che no, i Business Provider non sono tutti uguali. Al di là di alcune funzionalità condivise (gli invii massivi, la possibilità di personalizzare i messaggi, l’apertura alle integrazioni e alle automazioni) ci possono essere differenze anche molto significative.

Le soluzioni disponibili sono varie decine, perciò naturalmente non è possibile qui un’analisi completa di ciascuno. Quello che ti invito a fare è prendere in considerazione alcuni aspetti della tua comunicazione. Se vorrai procedere in modo autonomo alla ricerca del tuo Business Provider ideale, chiediti quali sono le tue esigenze rispetto ai seguenti temi:

Completezza

Stai cercando un software “verticale” su WhatsApp o uno strumento completo che ti consenta di gestire tutta la comunicazione? Alcuni Business Provider ti offrono solo l’integrazione ufficiale di WhatsApp, altri, come Messenger People, sono omncihannel: ti permetteranno di gestire e combinare anche altri strumenti come la messaggistica di Facebook o Instagram

Supporto

Hai un reparto marketing interno? Sei seguito da un’agenzia ad alto livello di competenza informatica? Buon per te. In caso contrario, cerca di capire se il Business Provider che stai prendendo in considerazione offre un supporto tecnico e potrà aiutarti passo a passo nei setting e nelle integrazioni. Inoltre: hai necessità di un supporto in italiano? La maggior parte di queste aziende ha sede all’estero: potrebbe essere difficile per te gestire una richiesta di assistenza tecnica in inglese. Nel caso, sappi che Spoki parla italiano!

Tipo di comunicazione

Hai la necessità di strutturare un vero e proprio servizio di Customer Care? Allora è essenziale che sia prevista la funzionalità multi agente per offrire un servizio di primo livello e a conduzione “umana”. Conti di ricevere domande semplici e ricorrenti? Potresti risolvere tutto con delle risposte automatiche. E ancora: se la tua comunicazione è complessa ma comunque vuoi automatizzare le chat devi essere in grado di creare chatbot completi e sofisticati. Da questo punto di vista, per esempio, Landbot è uno strumento formidabile.

Pricing

Come ho già scritto, le formule e le tariffe cambiano a seconda del Provider. Il prezzo non è tutto, ma se prevedi di inviare migliaia di messaggi al mese dovrai studiare attentamente le varie proposte per individuare la soluzione più conveniente: ricorda di considerare cosa si intende esattamente per conversazione e la differenza tra gli invii pro-attivi e quelli di risposta. Se non prevedi di mandare più di 500 messaggi al mese, Wazy risulta un’opzione del tutto abbordabile.

Indipendenza

Alcuni Business Provider ti consentono di attivare la sottoscrizione collegandola ad un account WhatsApp già in tuo possesso. Altri ti forniscono un loro numero di telefono. Si tratta di una decisione da ponderare attentamente perché se associ un pezzo importante della tua comunicazione aziendale ad una risorsa esterna non ne sarai proprietario e sarai vincolato. Staccarti, in un futuro prossimo, comporterà la perdita di quello che per i tuoi clienti sarà il numero WhatsApp della tua azienda. Wati è un Business Provider che ti consente di restare padrone del tuo account.

WhatsApp con API. Per chi non è adatto

Ho cercato di esprimere le caratteristiche di questa soluzione elencando i principali vantaggi e svantaggi che la sua adozione comporta.

Sono abbastanza certo che tu ora abbia le idee più chiare, e che ti sia più facile comprendere il fatto che la maggior parte delle piccole e medie imprese debba essere cauta nel considerare questa modalità di utilizzo di WhatsApp.

Il ristoratore, il piccolo negoziante, l’assicuratore… non sono disposti a rinunciare ad alcune delle funzionalità che si perdono con le API. Scrivere gratis e avere sempre la libertà di inviare quello che si vuole sono vantaggi essenziali per i piccoli imprenditori che devono poter contare su una relazione diretta e genuina con i loro clienti.

Il semplice fatto di usare WhatsApp sul telefonino è un’abitudine a cui pochi rinuncerebbero, inoltre la complessità delle dashboard dei vari Business Provider può mettere in difficoltà chi deve mandare avanti un’attività e contemporaneamente gestirne la comunicazione.

In sintesi WhatsApp con API NON fa per te se…

  • Hai non più di alcune centinaia di clienti attivi
  • Gestisci la comunicazione ma devi soprattutto portare avanti la tua attività
  • Ti serve l’agilità di usare WhatsApp sul telefono
  • Vuoi chattare con libertà e velocità scrivendo quello che vuoi a chi vuoi
  • Non intendi pagare per inviare messaggi WhatsApp
  • Sfrutti gli Aggiornamenti di Stato

Insomma, se non hai migliaia di clienti attivi o personale preposto al marketing, probabilmente ti conviene considerare soluzioni differenti: per esempio dei software di invio massivo che funzionano senza API o le care e vecchie Liste Broadcast.

Fa davvero per te?

WhatsApp con API. Per chi è adatto

Se sei il titolare o il responsabile marketing di un’azienda strutturata (in termini di budget, organizzazione interna, numero di clienti in anagrafica), quelli che ho elencato come svantaggi non dovrebbero costituire ostacoli significativi

Dubito infatti che il tuo Brand faccia uso dei vocali o degli Aggiornamenti di Stato. E’ improbabile anche che a nome dell’azienda escano messaggi one-to-one, perciò l’uso dei messaggi template sarà più che gestibile, e del tutto simile a quello che probabilmente fai già oggi con l’email marketing.

Il fatto di rinunciare al telefono per agire da una dashboard, nel tuo caso, è senz’altro un cambiamento migliorativo. Per quanto riguarda la complessità, se nella tua azienda esiste un reparto marketing il problema non sussiste. Anche una segretaria in gamba, se opportunamente istruita, sarà capace di tenere d’occhio la situazione.

Resta la questione dei costi, che naturalmente attiene alla gestione generale dell’azienda. Gli studi di settore dicono che WhatsApp – a parità di investimento – garantisce più risultati e più in fretta di qualunque altro strumento di marketing.

In sintesi WhatsApp con API fa per te se hai:

  • Più di 2000 clienti attivi
  • Risorse per gestire internamente i messaggi in entrata
  • Un reparto marketing interno o un’agenzia in affiancamento
  • Un budget adeguato al volume di conversazioni previsto
  • Competenze tecniche (o affiancamento) per gestire le automazioni
  • La necessità di effettuare numerosi invii a persone che non hanno il tuo numero in rubrica
  • La consapevolezza che il WhatsApp Marketing ha caratteristiche specifiche e uniche

WhatsApp con API. Perché è fondamentale la strategia

I casi studio che gestiamo internamente qui a WhatsAdvanced ci offrono una conferma in questo senso: laddove ci sono i presupposti per sviluppare una comunicazione WhatsApp con API, i risultati sono straordinari in termini di incisività dei messaggi, di organizzazione interna e di soddisfazione del clienti finali.

Quello che occorre capire, come ho già avuto modo di evidenziare, è che Il Business Provider di per sé è uno strumento neutro, che per funzionare bene e offrire un vantaggioso ritorno sull’investimento necessita di un’adeguata strategia: numerose volte siamo stati contattati da aziende cha avevano già sottoscritto un abbonamento ad un Business Provider ma non avevano trovato benefici tangibili. Si trattava immancabilmente di imprese che non avevano…

  • Nozioni di copywriting per creare i Template Message
  • Un Piano editoriale specifico su WhatsApp
  • Criteri di profilazione adeguati
  • Welcome messages automatici
  • Nozioni sull’uso evoluto degli allegati (foto, video, pdf…)
  • Risposte Rapide a 5 stelle
  • Etc…

Sono questi (e molti altri) gli elementi che consentono di sfruttare concretamente lo straordinario strumento che è WhatsApp: pagare un Business Provider senza avere cognizioni specifiche di WhatsApp Marketing è come avere un’arma sofisticatissima ma senza il mirino né il libretto d’istruzioni.

Se vuoi confrontarti con un esperto del nostro team di WhatsAdvanced, puoi richiedere una consulenza gratuita su WhatsApp API. Ti aiuteremo a capire se effettivamente la tua azienda ha le caratteristiche giuste per questa soluzione e ti articoleremo insieme a te un’analisi di primo livello su un eventiale progetto.

WhatsApp API. Come iniziare

Come si fa a passare a WhatsApp con API?

Se ti sei convinto dell’opportunità di questa scelta, condivido con te una ipotetica roadmap che ti aiuterà a capire i dieci passaggi essenziali per procedere.

  1. Verifica del Business Manager Facebook: WhatsApp appartiene all’universo Meta, perciò pretende che i suoi Partner siano in regola con il Business Manager. Occorre produrre una serie di documenti che provino che tu sei chi dici di essere.
  1. Scelta del Business Provider API: sono diverse decine le aziende che offrono questo servizio di intermediazione. Come abbiamo visto NON sono tutte uguali: differiscono per servizi, pricing, Customer Care e tipologia di interfaccia. Si tratta di una decisione cruciale che va ponderata attentamente.
  1. Cancellazione totale del numero da WhatsApp su telefono: occorre cancellare definitivamente l’account WhatsApp dal telefono per farlo “rinascere” attraverso l’account del Business Provider. Ti stai chiedendo se perderai tutte le informazioni? Dipende da alcuni fattori su cui purtroppo non riesco a dilungarmi qui.
  1. Ripristino del numero su WhatsApp API: in modo analogo alla creazione di un account WhatsApp Business, dovrai attivare la tua posizione sul Business Provider e collegarla al numero WhatsApp preposto.
  1. Set-Up Dashboard Provider API: si tratta in sostanza del cosiddetto onboarding: la scelta del piano più idoneo, la registrazione al servizio, la predisposizione del profilo attività e di tutti gli altri dettagli.
  1. Integrazione al Digital Marketing già In uso: un’azienda che si dota di API ha senz’altro un’attività digitale in corso. Per questo è necessario collegare al Business Provider gli account Social, il CRM (se presente) e – ove possibile – il gestionale dell’azienda. 
  1. Strategia e preparazione Template Messages: i messaggi template sono il fulcro della comunicazione proattiva. E’ opportuna la massima cura di ogni singolo messaggio. Prima ancora di concentrarsi sulla forma e sul contenuto dei testi è cruciale impostare, a monte, la strategia più idonea dal punto di vista della segmentazione dei destinatari, del Piano Editoriale, della frequenza di invio, etc…
  1. Testing, debug, validazione del Funnel, automazioni e integrazioni: ogni sistema complesso necessita di una serie di prove. Specialmente quando si tratta di automazioni che attiveranno invii massivi è opportuno testare i vari collegamenti. Sarà utile creare delle liste di prova per ripercorrere dall’inizio alla fine la User Experience dal punto di vista del tuo cliente.
  1. Lancio Sistema: una volta appurato il funzionamento delle automazioni, soprattutto immedesimandosi nel cliente e rivivendo la sua esperienza d’uso, si può cominciare con gli invii. Una fase di rodaggio è consigliata sia per monitorare le reazioni del pubblico, sia per capire come gestire i messaggi di risposta. Inviare subito 2000 messaggi con un’offerta senza essere sicuri di potere evadere tutti gli ordini rischierebbe di rivelarsi un passo falso.
  2. Analisi risultati e ottimizzazione del Sistema: monitorare le KPI, misurare la messaggistica in entrata, confrontare i risultati, allocare le risorse umane in base ai nuovi flussi di comunicazione (auspicabilmente meno chiamate e più chat) sono solo alcuni dei processi di aggiustamento che occorrerà attuare per fare crescere e rendere sempre più remunerativo il tuo WhatsApp Marketing.

Procedere in autonomia, come vedi, non è esattamente agevole. Una consulenza gratuita su WhatsApp API potrebbe aiutarti a chiarire alcuni dubbi. Tra le altre cose, ti aiuteremo a capire se le competenze interne alla tua azienda sono sufficienti ad articolare un percorso API indipendente o se, al contrario, porteste giovarvi dell’affiancamento di un’agenzia WhatsApp specializzata.

WhatsApp con API non fa per te? Considera le alternative

Se ritieni che questa soluzione sia troppo rigida, complicata e costosa, certamente sei in buona compagnia: come ho accennato in apertura di questo articolo, circa 1 azienda su 5 ha le caratteristiche giuste per potere sfruttare al meglio la versione ufficiale di WhatsApp.

Questo significa rinunciare all’applicazione dalle spunte blu per il tuo marketing? Niente affatto. Esistono altri modi per sfruttare le chat senza complicarsi la vita: se vuoi mantenere la comodità e i vantaggi di WhatsApp come lo utilizzi oggi ma potenziandolo con automazioni e la possibilità di effettuare invii multipli, puoi certamente considerate Trilly, il software di invio creato (dopo due anni di ricerche e perfezionamenti) da noi di WhatsAdvanced che ti permette di fare cose straordinarie tenendo il telefono in mano.

Trilly è un software di invio WhatsApp non ufficiale. Anche a questa tipologia di risorsa ho dedicato un articolo approfondito: troverai tutte le informazioni che ti servono e senza dubbio capirai se si tratta dello strumento giusto per il tuo WhatsApp Marketing.

Se invece la questione delle automazioni non è per te fondamentale, le vecchie Liste Broadcast possono darti una grossa mano e a questo proposito ho due buone notizie:

  1. Nei prossimi mesi Meta potrebbe alzare il limite massimo di account inseribili in una Lista Broadcast: da 256 passeranno a 1000. Per i Gruppi è già stato fatto;
  2. Qui nel blog trovi la mia strepitosa Guida Completa all’uso professionale delle Liste Broadcast nel marketing.

Se desideri scoprire come stai usando WhatsApp oggi, puoi ottenere GRATIS il nostro parere professionale svolgendo il nostro WhatsTest: riceverai entro poche ore un riscontro sulla tua situazione attuale e ti aiuteremo a capire come migliorare nel tuo WhatsApp Marketing.